Il testo, dal latino textus (tessuto da textere, o trama), è un insieme di parole, correlate tra loro, che costituiscono un'unità logico-concettuale. Con il termine "testo" si può anche indicare un insieme di segni quali: gesti, espressioni facciali, modo di esprimersi. Tra i vari tipi di testo ci sono quello narrativo, classicamente riconosciuto, quello giornalistico, e oggi anche p
iù specificatamente il testo per il web. Un testo si differenzia da un insieme di parole giustapposte casualmente, perché ha una finalità comunicativa, riconoscibile da un lettore di media cultura, ed è caratterizzato da due elementi imprescindibili: coerenza e coesione.

Il termine paratesto, formato dal greco para (vicino, affine, ma anche contrapposto) e dal latino textus (tessuto, da texere: tessere, intrecciare), si deve al critico letterario francese Gérard Genette. l’insieme di una serie di elementi distinti, testuali e grafici, che sono di contorno a un testo e lo prolungano nel tempo e nello spazio. Viene aggiunto al testo per presentarlo, e per renderlo presente, strettamente collegato alla sua distribuzione, ricezione e consumo.
La paratestualità è come una relazione fra il testo e quei “segnali accessori”, considerati o meno come appartenenti a esso, che procurano al testo un contorno (variabile) e a volte un commento ufficiale o ufficioso.
Questa frangia del testo, come diceva Philippe Lejeune, «in realtà ne dirige tutta la lettura». Il paratesto non è soltanto un elemento strettamente collegato al testo, né si limita a svolgere una funzione ausiliare. Il paratesto previene il testo, ne assicura la ricezione, diviene una sorta di consiglio per la lettura e stabilisce strumento di interpretazione per il lettore.
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