venerdì 2 ottobre 2009

Testo e paratesto: alcune nozioni

Il testo, dal latino textus (tessuto da textere, o trama), è un insieme di parole, correlate tra loro, che costituiscono un'unità logico-concettuale. Con il termine "testo" si può anche indicare un insieme di segni quali: gesti, espressioni facciali, modo di esprimersi. Tra i vari tipi di testo ci sono quello narrativo, classicamente riconosciuto, quello giornalistico, e oggi anche più specificatamente il testo per il web. Un testo si differenzia da un insieme di parole giustapposte casualmente, perché ha una finalità comunicativa, riconoscibile da un lettore di media cultura, ed è caratterizzato da due elementi imprescindibili: coerenza e coesione.

Il termine paratesto, formato dal greco para (vicino, affine, ma anche contrapposto) e dal latino textus (tessuto, da texere: tessere, intrecciare), si deve al critico letterario francese Gérard Genette. l’insieme di una serie di elementi distinti, testuali e grafici, che sono di contorno a un testo e lo prolungano nel tempo e nello spazio. Viene aggiunto al testo per presentarlo, e per renderlo presente, strettamente collegato alla sua distribuzione, ricezione e consumo.

La paratestualità è come una relazione fra il testo e quei “segnali accessori”, considerati o meno come appartenenti a esso, che procurano al testo un contorno (variabile) e a volte un commento ufficiale o ufficioso.
Questa frangia del testo, come diceva Philippe Lejeune, «in realtà ne dirige tutta la lettura». Il paratesto non è soltanto un elemento strettamente collegato al testo, né si limita a svolgere una funzione ausiliare. Il paratesto previene il testo, ne assicura la ricezione, diviene una sorta di consiglio per la lettura e stabilisce strumento di interpretazione per il lettore.

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